Femminismo!
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Cosa sanno le giovani donne di quello che hanno fatto le loro nonne e le loro madri?” Ecco il quesito da cui è partita Paola Columba, regista teatrale e cinematografica, per parlare di femminismo in un documentario che è il precipitato di oltre 50 ore di interviste (poi raccolte per l’archivio dell’Aamod da Paola Scarnati) alle ragazze di oggi e alle femministe di ieri. Tante voci celebri – da Luisa Muraro a Dacia Maraini, e poi Lorella Zanardo, Emma Bonino, Lea Melandri, Maria Rosa Cutrufelli, Lucia Poli, Piera Degli Esposti, Lidia Ravera – raccontano una stagione lontana di battaglie e di amicizia, parlano delle loro conquiste, delle quali le ragazze di oggi continuano a beneficiare, che “sembrano per sempre e invece si possono perdere, perché la storia va avanti e indietro”.
Columba mescola le interviste a frammenti di opere di finzione e documentari che raccontano la condizione femminile in Italia (due esempi: Giovanna di Gillo Pontecorvo ed Essere donne di Cecilia Mangini), a spot e programmi televisivi che hanno mortificato la figura femminile, alle caricature che hanno deriso le suffragette e ai videogiochi che raccontano le donne solo come prede da conquistare o principesse da salvare. E ricostruisce attraverso le parole delle militanti del passato (assai combattive anche nel presente), un mondo dove le donne “avevano sempre un posto dove stare”, che finalmente non era più la cucina ma un collettivo dove scambiare opinioni e aiutarsi a vicenda: “Quelle amicizie ci hanno rese più forti e ci hanno portato a dividere i pesi”, ricorda Piera Degli Esposti.
Nelle loro parole emerge un movimento che “ha fatto scoprire le donne alle donne”. Per contrasto, dalle interviste alle ragazze di oggi emerge una scarsa consapevolezza sia del femminismo, da loro intrerpretato come un movimento suprematista e mascolinizzante, che di se stesse. È dunque mancata quella trasmissione di saperi da quelle che ora potrebbero essere le loro nonne alle ragazze che del femminismo non sanno nulla, né sono interessate a saperne di più. Se c’è una pecca nel documentario è quella di raccontare poco la generazione di mezzo, quella che oggi ha intorno ai 40 anni, che potrebbe aiutare a capire dove e perché si sia interrotta la comunicazione: la giornalista e scrittrice Giorgia Serughetti, una delle poche rappresentanti di quella fascia di età, è ad esempio una delle voci più interessanti del documentario.
Femminismo! prova a dare qualche risposta e ad indicare la strada verso una maggiore autocoscienza che faccia anche da contraltare a certe pessime derive contemporanee, come la disponibilità a mostrare il proprio corpo per pagarsi la ricarica telefonica. E muove anche qualche critica: mentre invoca il ritorno alla militanza non nasconde le contraddizione nei movimenti di rivendicazione femminile come Se non ora quando? o Femen. “Pochi obiettivi condivisi su cui agire insieme” resta la ricetta base, e Columba fa la sua parte mettendo in comune tante riflessioni, come facevano i collettivi di una volta, e autoproducendo (insieme a Fabio Segatori) il suo Femminismo!.