Gamberetti per tutti
Il campione del nuoto Matthias Le Goff, esasperato da un intervistatore, reagisce con un insulto omofobo. La Federazione lo minaccia di radiazione a meno che non accetti di allenare una squadra di pallanuoto, Les crevettes pailletées, che vorrebbe partecipare al campionato LGBT che si terrà in Croazia. Obtorto collo Matthias accetta.
Maxime Govare e Cédric Le Gallo co-dirigono per la prima volta e fanno centro.
I due registi partono da un plot di base già rodato: qualcuno è costretto ad occuparsi di persone che preferirebbe tenere a distanza e progressivamente ne comprende le motivazioni. Si muovono però su un terreno tematico in cui la scivolata verso l’offensivo o la caricatura (così come verso la retorica) è sempre in agguato. Ne escono con un film libero e liberato dai conformismi nel senso più pieno del termine. Perché stanno con tutto se stessi dalla parte delle Crevettes ma sanno anche sorridere delle loro contraddizioni.
A chi rifiuta per principio la presenza di un omofobo come allenatore altri ribattono comprendendone il momento di esasperazione. Così come chi vuole un comportamento corretto nei propri confronti non lo ha altrettanto nei confronti di una squadra di lesbiche vantando un presunto diritto delle minoranze. Oltre a delineare in una breve sequenza il vissuto di ognuno, i registi e sceneggiatori non dimenticano di ricordare a tutti che quando un gay mette su famiglia (ed ha anche dei figli) si può ritrovare ad affrontare dinamiche che sono comuni anche agli etero.
Il tutto in un clima da commedia che non trascura anche momenti di crisi o di tristezza alternando con cura esplosioni di vitalità collettiva a situazioni più intime. Gli attori sono tutti aderenti al loro ruolo e, cosa più difficile, riescono a dare la sensazione di un gruppo affiatato da tempo così come una squadra è nella realtà. Con i momenti di opacità e di scintillio che tutti i team sperimentano.