LA VITA IN COMUNE – IN CONCORSO A VENEZIA – ORIZZONTI

PROGRAMMAZIONE
TERMINATA
LA VITA IN COMUNE – IN CONCORSO A VENEZIA – ORIZZONTI
Martedì 5 il regista Edoardo Winspeare e l'attrice Celeste Casciaro saranno allo Zenith per entrambi gli spettacoli.
LA VITA IN COMUNE – IN CONCORSO A VENEZIA – ORIZZONTI
(id)
Regia: Edoardo Winspeare
Cast: Gustavo Caputo, Celeste Casciaro, Antonio Carluccio, Claudio Giangreco, Davide Riso, Francesco Ferrante, Antonio Pennarella, Ippolito Chiarello, Fabrizio Saccomanno, Fabrizio Pugliese
Genere: Commedia
Durata: 110 min. - colore
Produzione: Italia (2017)
Distribuzione: Altre Storie
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DOPO IL SUCCESSO DI “In grazia di Dio” RITORNA Winspeare CON UN FILM VISONOARIO E POETICO.

A Disperata, un piccolo paese del sud Italia dimenticato da Dio, il malinconico sindaco Filippo Pisanelli si sente terribilmente inadeguato al proprio compito. Solo l’amore per la poesia e la passione per le sue lezioni di letteratura ai detenuti gli fanno intravedere un po’ di luce nella depressione generale. In carcere conosce Pati, un criminale di basso calibro del suo stesso paese. Il sogno di Pati e di suo fratello Angiolino era di diventare i boss del Capo di Leuca, ma l’incontro con l’arte cambia tutti, e così un’inconsueta amicizia tra i tre porterà ciascuno a compiere delle scelte coraggiose: i due ormai ex banditi subiranno una vera e propria conversione alla poesia e alla bellezza del Creato, mentre il sindaco troverà il coraggio per difendere delle idee, forse folli, ma per cui vale la pena battersi. La ricomparsa della foca monaca sarà il segno che qualcosa è cambiato. La vita del timido Filippo è ormai capovolta e lui ci si butta dentro con un tuffo, finalmente circondato non da paure ma da un silenzio pacifico.
Questa inconsueta relazione non cambierà solo i tre amici bensì sarà anche foriera di una rinascita civile per la piccola comunità di Disperata.

NOTE DI REGIA:
La vita in comune siamo noi, uomini generosi e miseri, quando decidiamo di stare insieme, magari provando a sognare.
Pati, Angiolino, Eufemia, Biagetto e Filippo esistono veramente: sono proprio così, o – forse meglio – potrebbero essere così come descritti nella sceneggiatura. Le loro ambizioni, i loro sogni – come diventare i mammasantissima del più povero e depresso paesino di Puglia, aspettare la foca monaca, iniziare alla poesia alcuni detenuti, desiderare di fare il bidello, attendere con ansia una telefonata del Papa, costruire lo zoo di Disperata – hanno il sapore di una visionarietà quotidiana senza la retorica che spesso accompagna tali gesta quando compiute da eroi riconosciuti dal mondo intero.