LET’S KISS (FRANCO GRILLINI STORIA DI UNA RIVOLUZIONE GENTILE)
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Franco Grillini è stato ed è un esponente di rilievo del movimento per il riconoscimento dei diritti civili di gay lesbiche e transessuali. È lui stesso a ripercorrere, grazie all’uso di un corposo materiale documentale, le tappe di un percorso non facile e tuttora non ancora concluso.
Il titolo di questo interessante documentario deriva da un libro scritto da Grillini insieme a Laura Maragnani (“Ecce omo: 25 anni di rivoluzione gentile”) pubblicato nel 2008.
Il titolo del film corrisponde esattamente alla personalità e al modo in cui Grillini ha combattuto le sue battaglie. Gay tardivo che non ha alcuna remora a parlare del proprio passato etero, il suo stesso modo di entrare anche in conflitto acceso con la parte più conservatrice della politica italiana fornisce una lezione che va al di là dei temi trattati.
Ci mostra e dimostra che gentilezza non significa necessariamente debolezza o cedimento alle tesi altrui e ci offre motivo per riflettere su quei ring di lotta libera verbale che ancora affollano i talk show televisivi.
Perché Grillini, con tenacia e determinazione (e anche con una buona dose di creatività) è arrivato a raggiungere esiti che molto probabilmente con la pura e semplice contrapposizione urlata non avrebbe conseguito. La sua stessa militanza politica, priva di legami troppo stretti con uno specifico partito, ci fa comprendere come abbia utilizzato lo scranno parlamentare per fare in modo che i diritti individuali venissero riconosciuti come parte integrante di un processo di democratizzazione sempre in divenire.
Tutto questo favorito anche da un tocco di bonomia dovuto sue origini bolognesi (non nasconde anzi ricorda con il giusto orgoglio, di aver avanzato una proposta di legge in favore delle ‘sfogline’, le donne che tirano la sfoglia della pasta rigorosamente a mano) ma soprattutto dalla consapevolezza che ogni cambiamento, anche piccolo, è stato frutto di passione e di duro impegno. Perché “le libertà che avete/ mica c’erano a quei tempi” come canta Roberto Vecchioni. È bene che i giovani lo sappiano e se ne ricordino.