PETER DOHERTY: STRANGER IN MY OWN SKIN

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PETER DOHERTY: STRANGER IN MY OWN SKIN
Un ritratto intimo del musicista e artista più iconico della sua generazione: Peter Doherty.
PETER DOHERTY: STRANGER IN MY OWN SKIN
(id)
Regia: Katia DeVidas
Genere: Documentario
Durata: 92 min. - colore
Produzione: Francia (2023)
Distribuzione: NFilm
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Presentato in anteprima alla 64esima edizione del Festival dei Popoli, torna in sala il ritratto intimo di uno dei musicisti più iconici dei primi anni 2000.

Un documentario che racconta Peter Doherty, cantante e cantautore punk inglese e leggendario frontman dei Libertines e dei Babyshambles. La regista-musicista Katia de Vidas lo ha seguito e filmato per 10 anni, producendo un girato esclusivo di oltre 200 ore. Questo materiale, grezzo e intimo, è la base per un film che documenta la discesa agli inferi del cantante proprio mentre la sua popolarità raggiungeva l’apice. Attraverso le parole dell’artista stesso, viviamo la lotta toccante e carica di emozioni per superare i demoni e riemergere dalle tenebre verso la luce.

Nota di Regia:
“Nel corso dei nostri incontri, ho sentito il bisogno di mettere in immagini le ragioni che hanno spinto Peter a buttarsi nella vita caotica che lo caratterizza, così come di far emergere il processo creativo del musicista. Ho presto intravisto la possibilità di approfondire certi argomenti, di alimentare le interviste con reazioni spontanee in base agli eventi e alle difficoltà incontrate al suo fianco. L’universo di Peter è ludico e complesso, fuori dal comune e generoso. Mi parla di sé, delle sue creazioni in corso e dei suoi progetti. Voglio seguirlo, e lui è d’accordo. Il mio obiettivo principale è mettere in luce il pensiero e il lavoro riflessivo del compositore attraverso conversazioni libere e istintive. Queste possono prendere forma solo nel momento presente, e rispondere alle situazioni che viviamo in tempo reale, che si tratti di una scena dietro le quinte, della composizione di un brano, delle prove dei suoi gruppi o dei momenti di consumo di droghe che lo tagliano gradualmente dal contatto con la realtà.”
Katia deVidas