SUPERLUNA

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SUPERLUNA
Una bambina cerca di superare a suo modo il terremoto che ha colpito la sua città
SUPERLUNA
Regia: Federico Bondi
Cast: Francesca Raffone, Olivia La Terra Pirrè, Antonia Truppo, Lino Musella
Genere: Drammatico
Durata: 101 min. - colore
Produzione: Italia (2023)
Distribuzione: Circuito Cinema
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Un terremoto che sembra non finire mai ha distrutto un’intera area abitabile italiana, i cui abitanti si sono rifugiati all’aperto, attrezzandosi con tende di fortuna e una baracca adibita ad area comune. Il gruppo forma una sorta di accampamento denominato Isolarotonda, popolato da coppie come un maresciallo e sua moglie, un muratore e una parrucchiera, i gestori di un distributore di benzina e una donna incinta e suo marito, che ha lavorato a lungo in Belgio, con la loro figlia Viola di dieci anni. È proprio dal punto di vista di Viola che la storia si dipana e vede in successione la scomparsa di Pasquale, il migliore amico di suo padre, l’arrivo di un intellettuale che la comunità soprannomina Pigiama e quello di una coetanea di Viola, Anna. Le due bambine stringeranno un’amicizia che le aiuterà a sopravvivere all’emergenza e a venire a patti con alcune esperienze della vita che le aiuteranno a crescere

Per Viola e Anna Isolarotonda è un’avventura, una sorta di campeggio che offre loro anche la possibilità di far parte di una comunità di persone pronte ad aiutarsi l’una con l’altra, come forse non accadeva prima del terremoto. Ma è anche un confronto costante con la precarietà dell’esistenza e in particolare con il fantasma della morte, che Viola aveva fino a quel momento evitato.

Superluna racconta anche il ricongiungimento di un’anima giovane con la natura e la sua presa di coscienza che “non è il terremoto che uccide, sono le case che crollano” (e chi le ha costruite che non ha saputo prevederne la fragilità), e che “la terra comanda, non noi, e quando esplode è perché non riesce più a trattenersi”. Forse, dicono gli adulti a Viola, un giorno ricorderà quel periodo anomalo come un sogno. O forse i giorni dell’Isolarotonda costituiranno un monito a trattare meglio la terra e i suoi abitanti, anche se c’è sempre il rischio che “nessuno abbia imparato nulla”, come è successo dopo la pandemia.